Volontariato

L’italia è tornata in trincea

Anticipati i dati della Relazione al Parlamento. Attivisti in allarme: «Fra i Paesi destinatari c’è anche chi non rispetta i diritti umani»...

di Riccardo Bagnato

Superano i 2,1 miliardi di euro le autorizzazioni alle esportazioni di armamenti del ?Sistema Italia? nel 2006: un?impennata del 61% rispetto al 2005. è quanto attesta il Rapporto al Parlamento del Presidente del Consiglio in materia di esportazione, importazione e transito dei materiali d?armamento. Il Rapporto è stato reso pubblico lo scorso 5 aprile, e anticipa di fatto la Relazione completa al Parlamento come richiesto dalla legge 185/90.

Ma non è il solo dato a preoccupare il network di associazioni pacifiste – riunite sotto la sigla di Rete italiana disarmo – che spiega: «Non ci tranquillizzano i destinatari delle esportazioni, dove al primo posto ritornano gli Stati Uniti, seguiti a ruota da un Paese che, nei rapporti di Human Right Watch e Amnesty International, si distingue per vessazioni nei confronti delle organizzazioni per la tutela dei diritti umani: gli Emirati Arabi Uniti».

Fra le banche si consolida la presenza degli istituti stranieri. Si tratta di Bnp-Paribas (2° in graduatoria), nonché azionista di maggioranza di Bnl (4°), di Deutsche Bank (5°), di Commerz Bank (7°), e di Banco Bilbao (9°). Drastica invece la discesa da 133 a 36 milioni di euro delle autorizzazioni riferite a Banca di Roma (Gruppo Capitalia). Punto interrogativo infine su Banca Intesa che si attesta al 10° posto per importi autorizzati. L?istituto capitanato da Giovanni Bazoli si trova però davanti a una sfida difficile: gestire la fusione con San Paolo Imi, prima ?banca armata? in assoluto con 446 milioni di euro.

Per quanto riguarda le aziende, le prime tre per export (Agusta, Alenia, Oto Melara) sono direttamente controllate dalla holding ?statale? Finmeccanica e confermano l?interesse dello Stato nel settore. Al 4° posto si trova Avio, anch?essa controllata dal governo. Al 5° posto una new entry, l?americana Lital (Gruppo Northrop Grumman). Seguono Selex Sistemi, Alenia Aermacchi, Alcatel Alenia, anch?esse controllate da Finmeccanica, a cui si aggiunge al 9° posto un altro marchio tricolore, l?Iveco del Gruppo Fiat. E per finire, al 10° posto, Galileo Avionica. Ovvero, ancora una volta, Finmeccanica.

Info: www.disarmo.orgwww.altreconomia.it

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